Per il Natale, la festa più sentita dell’anno, tutta la famiglia si riunisce a casa e, soprattutto, a tavola. I festeggiamenti iniziano la sera del 24 quando è tornato in Sabina anche chi se ne è allontanato per motivi di lavoro.
La cena della vigilia a Rieti segue lo stesso antico copione: è un menu di magro, quindi niente carni e insaccati, che comincia con un antipasto di anguilla e latterini marinati, tonno e gamberi di fiume. Subito dopo la pasta che, da queste parti, è sempre col tonno o con le alici.
E arriva il momento del re della tavola della Vigilia: il fritto. Un gigantesco piatto di prelibatezze pastellate e fritte nell’olio extravergine d’oliva sabino: filetti di baccalà, broccoli, zucchine, carciofi, cardi e mele. Per chi ha ancora spazio nello stomaco c’è poi il baccalà in agrodolce e l’anguilla cotta sulla brace; per contorno, insalata verde.
Infine, i dolci: la copeta di noci tra le foglie d’alloro, i terzetti e, per i meno tradizionalisti, torrone, panettone e pandoro: tutti accompagnati da un bicchierino di vino cotto.
Il prosciutto amatriciano, prelibatezza di montagna
Il prosciutto amatriciano è l’unico prosciutto crudo IGP (Indicazione Geografica Tipica) del Lazio, denominazione che si è guadagnato di recente,...
Le mele di Amatrice: è il clima rigido a farle così dolci
È il clima, si dice, a conferire il sapore caratteristico alle mele di Amatrice. Il freddo di questo lembo di Sabina, a 1000 metri di altitudine,...
Cacio magno, il formaggio sabino dell’imperatore
La Sabina, con la sua vocazione naturale all’allevamento, è la patria di ottimi formaggi locali fra quali il Cacio Magno, che deve il suo nome a...

Amici di Rieti
Sito web realizzato da Creabit