San Felice da Cantalice
A cura di Ileana Tozzi

Nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini fiorisce nel XVI secolo la vocazione alla vita religiosa di un Santo umile, che in gioventù aveva conosciuto la fatica della vita dei campi, proprio per questo amato e venerato dai contadini della piana reatina, così come dal popolo di Roma dove trascorse come umile cercatore tanta parte della vita religiosa.

Felice Porri era nato da modesta famiglia a Cantalice, in terra di Regno, nell’anno 1515: fino ai ventotto anni di età aveva fatto il contadino, prestando la sua opera presso una nobile famiglia di Cittaducale.

Illuminato dalla grazia divina, si recò al convento dei Cappuccini di S. Maria del Monte per chiedere conforto alla sua fede nascente entrando nell’Ordine come converso.

La sua vita si svolse poi lungo le strade affollate di Roma, lungo le vie polverose del Lazio dove, conosciuto come Frate Deo gratias per l’amabilità con cui compiva la sua opera, compì infaticabilmente in letizia e carità la sua diuturna attività di consolatore e cercatore fino alla morte che lo colse nel 1587 a 72 anni di età, apprezzato per la sua fede schietta e per la sua misericordia da San Filippo Neri e da San Carlo Borromeo. Fu canonizzato nel 1712 da papa Clemente XI.

 

 

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