In Sabina la cena della vigilia è a base di pesce e fritti
A cura di Anna Rita Pentuzzi

Per il Natale, la festa più sentita dell’anno, tutta la famiglia si riunisce a casa e, soprattutto, a tavola. I festeggiamenti iniziano la sera del 24 quando è tornato in Sabina anche chi se ne è allontanato per motivi di lavoro.

La cena della vigilia a Rieti segue lo stesso antico copione: è un menu di magro, quindi niente carni e insaccati, che comincia con un antipasto di anguilla e latterini marinati, tonno e gamberi di fiume. Subito dopo la pasta che, da queste parti, è sempre col tonno o con le alici.

E arriva il momento del re della tavola della Vigilia: il fritto. Un gigantesco piatto di prelibatezze pastellate e fritte nell’olio extravergine d’oliva sabino: filetti di baccalà, broccoli, zucchine, carciofi, cardi e mele. Per chi ha ancora spazio nello stomaco c’è poi il baccalà in agrodolce e l’anguilla cotta sulla brace; per contorno, insalata verde.

Infine, i dolci: la copeta di noci tra le foglie d’alloro, i terzetti e, per i meno tradizionalisti, torrone, panettone e pandoro: tutti accompagnati da un bicchierino di vino cotto.

 

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