
Parlare del territorio sabino oggi, ieri, ma anche nell’era mesozoica. È quanto è riuscito a fare Leonida Carrozzoni, che a Colle di Tora ha il suo domicilio del cuore e al suo legame col Turano dedica felici espressioni letterarie nella tradizione di famiglia: il fratello Pietro, che ci ha lasciato recentemente, con i suoi studi e pubblicazioni sui paesi della Valle è il più importante riferimento per chi voglia conoscerne la storia. Già con la precedente pubblicazione “Leone di Roccasalice” (Ristampa Srl 2021) ci ha portato nel medioevo con una storia ambientata nel castello di Roccasalice, sorto sulle montagne tra Colle di Tora e Pozzaglia che al tempo ebbe una certa importanza, ma oggi non restano che poche suggestive rovine. Sabato 10 settembre 2022 presso La Casa del Direttore, Associazione Culturale situata a Colle di Tora (con interessante giardino tagliato a basso labirinto, v. sito), è stato presentato il libro “La leggenda del lago del Turano, romanzo breve per ragazzi”, con il quale Leonida Carrozzoni, geologo creativo, sfruttando l’ “ipotesi di wormhole” (buco di verme), consente a un pastorello, introdottosi in una grotta sui monti di Colle di Tora alla ricerca di una pecorella smarrita, di passare un varco spazio temporale ritrovandosi in era mesozoica tra vulcani in eruzione, dinosauri di vario nome e “paesaggi mesozoici”. In estrema sintesi il pastorello nella sua avventura viene inseguito da un dinosauro che, pure, varca il portale, rimanendo tuttavia imprigionato nel cunicolo e di lui non si seppe più nulla salvo poterlo ricollegare a urli e gemiti che poi cessarono. Gli scatti in tempi recenti di un fotografo hanno fatto intravedere nelle acque del Turano una presenza che richiamava alla memoria il mostro di Loch Ness, detto Nessie. L’improbabile presenza di un simil Nessie nel lago artificiale del Turano è la grande sfida che l’autore affronta per dare realtà a detta presenza, citando leggende e ritrovamento di carte di un parente che fu maestro a Colle di Tora negli anni ‘40 che si riferivano alla vicenda del Pastorello, cui nessuno aveva dato ascolto, in ballo anche la costruzione della diga, ma soprattutto facendo trasparire il forte legame al territorio che può ben declinare da geologo. Ne esce uno scenario che risalendo nei secoli ai tempi dei dinosauri, consente di poter immaginare un Jurassic Park del Turano dove la Riserva del Navegna e del Cervia, con la Lega Navale sezione Turano, potrebbero accogliere i giovani visitatori con metaverso e avatar.

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