
Fig. 1 – San Francesco con Terminillo – Calcagnadoro. Collezione Privata.
A fine anno, rileggendo i vari spunti trattati nella sezione territorio, mi è sembrato utile, per chi è interessato, redigere un sommario dei vari argomenti segnalando per ognuno contenuti precipui per un riferimento più agevole.
“E così ogni impresa è un ripartire dal principio, un’incursione nel vago” (T.S.Eliot).
Accompagnano un propiziatorio S. Francesco con lo sfondo del Terminillo, un soldato sabino con lancia e colomba, un corteo di donne sabine a sottolineare il loro fondamentale ruolo.

Fig. 2 – Guerriero Sabino con colomba. A. Ciotti. Collezione Privata.
SOMMARIO
I • Il territorio della Sabina
Diciamo subito che i confini sono a geografia variabile.
II • I Sabini e gli altri popoli
Molti si dice derivino da un Ver Sacrum sabino. La cosiddetta “Secessione” di Vienna, nel n.1 della propria rivista “Ver Sacrum” del 1898, faceva riferimento simbolico-artistico alla “secessione” dei giovani dagli anziani per fondare una nuova società. I Sabini di oggi come apolidi.
III • Il Grand Tour
Il Guattani con la “Carta Corografica dimostrativa della Sabina antica e moderna” tentò di dare un orientamento di come era mutato nel tempo il territorio riferibile alla Sabina.
IV • La persistenza del “Sabino”
Anche gli Officia propria Sanctorum Dioecesis Sabinensis per secoli hanno ricordato alle
comunità sabine i loro martiri.
V • La Sabina che vorrei
Si torna a parlare di centro Italia, di un’area che riguarda Rieti, Terni, l’Aquila, Ascoli Piceno.
VI • I Sabini e i Piceni il Ver Sacrum e il percorso per Ascoli.
Parte prima
I Piceni derivarono il nome dal Picchio che guidò i Sabini alla fondazione di Ascoli partendo, secondo alcuni, da Amiterno vicino l’Aquila.
VII • I Sabini e i Piceni. Il Ver Sacrum passando per Accumoli.
Parte seconda
La famosa donna barbuta di Accumoli. La sabinità di Norcia.
VIII • I Sabini e i Piceni il Ver Sacrum. Le Marche custodi della Storia.
Parte terza
(La tradizione non è il culto delle ceneri, ma la conservazione del fuoco Gustav Mahler).
IX • La Provincia Sabina TOTA CIVITAS. Patriziato Sabino e Collegio Sabino in Roma. Parte prima.
Il Papa interviene con riforme per frenare l’esodo dei Sabini di rango dalle loro residenze.
X • Patriziato Sabino nobili reatini
Parte seconda
XI • Il ritorno a Roma dei Sabini. Il Collegio Sabino e le Accademie Sabine per il Natale di Roma.
Parte terza
L’istituzione del Collegio Sabino e le celebrazioni del Natale di Roma con le Accademie Sabine segnano una fase di notevole affermazione di sabinità.
XII • L’istruzione dei Sabini, il Collegio e l’antico Seminario di Rieti.
Parte prima
Il primo Seminario dopo il Concilio di Trento. Ruolo importante come formazione anche di importanti cariche civili e come ascensore sociale.
XIII • L’istruzione dei Sabini, il Collegio e l’antico Seminario di Rieti.
Parte seconda
XIV • Territorio e famiglie. Gli Orsini di Bomarzo, Signori di Collepiccolo (oggi Colle di Tora).
Un affresco di Collepiccolo del XVI sec. scoperto nel Palazzo degli Orsini in Bomarzo, Signori al tempo del feudo Turanese.
XV • Territorio e famiglie. Ancora Orsini in Castel San Pietro e altrove.
Castel San Pietro ritenuto raffigurato in un dipinto di Paul Bril, poi identificato nel castello di Antuni nel Turano.
XVI • La mia Cimmèria. L’attualità del ricordo di Roberto Messina
Una pregevole pubblicazione di Roberto Messina sul poeta pittore russo di Crimea M. Voloshin (1877-1932) mostra significative analogie con gli avvenimenti che investono oggi l’Ucraina.
XVII • Roberto Messina e una biblioteca di prestigio a Rieti.
Oltre che storico direttore della prestigiosa Biblioteca Paroniana di Rieti, Messina ha curato numerose pubblicazioni di cultura locale e generale.
XVIII • “Degli uomini più distinti di Rieti” di Antonio Colarieti 1860.
Memoria in itinere. Parte prima
Importante e unica pubblicazione sulle figure dei reatini che hanno segnato la storia sabina dall’antichità all’inizio dell’800.
XIX • “Degli uomini più distinti di Rieti” di Antonio Colarieti 1860.
Memoria in itinere. Parte seconda
Criticità delle fonti e il caso plateale di Alfonso Ceccarelli, con i suoi numerosi pseudonimi, grande ma spericolato storico araldista, che fu poi giustiziato avanti Castel S. Angelo. Ma non è intaccata la validità del lavoro del Colarieti.
XX • Custodi della memoria gli Abruzzi
Il Guerriero di Capestrano, principe sabino, nello stemma della Regione Abruzzo.
XXI • Tracce Alchemiche nel territorio sabino. Villerose e Rivodutri.
Parte prima
XXII • Tracce Alchemiche nel territorio sabino
Il mesozoico e il mostro del lago del Turano.
Parte seconda
XXIII • “Sabino come me” Marineria Sabina.
Parte prima
L’ammiraglio Nicola De Felice, in un suo articolo sull’attuale scenario del Mediterraneo, ricorda la battaglia condotta brillantemente da Pompeo Magno nel 67 d.C. e si riferisce a Pompeo “in effetti sabino come me”.
XXIV • “Sabino come me” Marineria Sabina.
Parte seconda
Altri importanti comandanti di navi furono delle famiglie dei Pojani e dei Crispolti. Ma va ricordato Marco Terenzio Varrone che, proprio nella battaglia condotta da Pompeo, ebbe l’onorificenza più prestigiosa dell’antica Roma vale a dire la corona navale, che fu concessa solo a tre valorosi.
XXV • “Terra Sabina-Latina Gens”.
Parte prima
Importante rivista di storia e cultura che ha accompagnato, con prestigiose firme e con le opere di importanti artisti, la vita politica e sociale della Sabina dal primo numero del maggio 1923, dalla separazione dall’Umbria alla costituzione della Provincia di Rieti fino agli inizi degli anni ’40, cambiando la testata da Terra Sabina in Latina Gens, ampliando quindi il suo orizzonte editoriale.
XXVI • “Terra Sabina-Latina Gens”.
Parte seconda

Fig. 3 – Processione. Affresco in Santa Maria dei Raccomandati a Orvinio, Vincenzo Manenti (1600/ 1674)
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