
Altra vicenda va a questo punto ricordata, che ovviamente non esaurisce i ricordi della Marineria Sabina e riguarda la potente famiglia dei Pojani, importante tra Rieti e Perugia e, più in particolare, Giulio Pojani. Per ricucire le fila un po’ sghembe dei capitoli di questa sezione e chiedendo venia per le autocitazioni, sembra di dover richiamare quanto scritto nell’articolo dedicato ad Antonio Colarieti autore “Degli uomini più distinti di Rieti” sia per l’importanza storica di conservare la memoria di personaggi di rilievo sia per la grande responsabilità di trattare le fonti. Di Giulio Pojani, infatti, è disponibile di prima mano solo quanto ci riferisce il Colarieti, lo stesso che per le fonti ha avuto tuttavia qualche disagio. Si veda, al riguardo, quanto ricordato circa le vicende del pur valido araldista Alfonso Ceccarelli, stimato e citato ancora nell’800, che nel 1583 fu giustiziato avanti Castel S. Angelo per aver alterato ricostruzioni e titoli genealogici e la cui attività iniziò proprio con una storia dell’antica Rieti dedicata ai Pojani di Perugia per illustrare l’origine di quella famiglia.
Comunque, secondo quanto riportato dal Colarieti, Giulio Pojani “giovane oltremodo, fu da Paolo III posto a capo della spedizione navale contro i corsari (!), in cui fece prigioniero Sirocco, uno dei primi pirati di quei tempi”. Fu poi Gonfaloniere di Rieti dal 1570 al 1574. Sempre dall’opera del Colarieti possiamo ricostruire un seguito narrativo con ulteriore contributo alle glorie marinare “di famiglia”. Dal reatino Virgilio Crispolti e da Giulia Pojani (ultima dei Pojani che, quindi, si estinsero nei Crispolti con il loro matrimonio nel 1613) era nato nel 1649 Francesco Maria Crispolti che “nella battaglia del 1673 diretta dal Baly conte di Arcourt comandante le galere dell’Ordine di Malta, sulle acque di Rodi al Convoglio di Alessandria, fu il primo il Crispolti a salire a bordo di una nave nemica, ed ivi combattendo petto a petto cooperò grandemente alla resa di altre due navi”.
Altra virtuale corona navale in linea di discendenza. Un ringraziamento, dunque, all’ammiraglio De Felice per aver dato lo spunto, nella ricerca della Sabinità antica e moderna, di notizie poco note e di una marineria non immediatamente prevedibile in un territorio interno e per il cortese riscontro alle domande che si sono poste.

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