
Musica a Rieti, musica per Rieti: ma il contributo questa volta proviene da un Maestro non locale, Michele Trenti, che sta trovando nella nostra Città un luogo d’elezione, ove percorrere gli orizzonti più alti di questa espressione artistica.
Nato a Genova il 25 agosto 1961, Michele Trenti è legato a Rieti per ragioni familiari.
Ha studiato chitarra per 13 anni con Anselmo Bersano; ha intrapreso quindi gli studi di pianoforte e composizione trasferendosi a Graz (Austria) per frequentare, presso la Hochschule fur Musik und Darstellende Kunst i corsi di composizione, con Ivan Erod, e direzione d’orchestra, con Milan Horvat, diplomandosi con il massimo dei voti e la lode nel 1988.
Dopo il diploma ha frequentato masterclasses tenute da Arpad Joo, Mosche Atzmon e Leonard Bernstein.
Dal 1988 al 2004 è stato Direttore Artistico dell’Associazione Filarmonica Genovese.
Nel 1989 ha fondato l’Orchestra Filarmonica Giovanile di Genova divenendone Direttore Principale.
Nel 1992 ha curato a Genova le manifestazioni musicali per le celebrazioni del 500° anniversario della scoperta dall’America.
Dal 1997 al 1999 è stato Vicepresidente dell’AMI-Associazione dei Musicisti Italiani, con sede a Pesaro.
Nel 2003 è stato incaricato del progetto finanziato dalla Commissione di Bruxelles per la presentazione internazionale di Genova Capitale Europea della Cultura 2004, dirigendo una tournée nelle capitali dei Paesi dell’allargamento dell’Unione Europea.
Il 1° gennaio 2004 ha diretto a Budapest il Concerto di Capodanno organizzato nel Palazzo del primo Parlamento ungherese in collaborazione con l’Ambasciata Italiana.
Sue composizioni ed arrangiamenti sono stati eseguiti e radiotrasmessi in vari paesi.
Svolge attività di conferenziere e saggista; ha pubblicato tre libri (“Appunti” – Philarmonia, 2010; “Parlando di musica” – Philarmonia, 2011; “Musica con i giovani” – S. Termanini ed., 2012).
Tra gli incarichi ricoperti quello di Amministratore Delegato della casa discografica Philarmonia, costituita per la valorizzazione del patrimonio musicale della regione Liguria; della docenza, presso l’Università di Genova, per il corso di Elementi di musica e teoria del ritmo (corso di laurea in Scienze motorie); di Vicepresidente dell’Associazione Amici di Paganini di Genova.
Michele Trenti vanta una ricca elaborazione musicale personale, oltre a una notevole produzione critica e letteraria in materia.
A Rieti ha intrapreso eventi di notevole suggestione ed interesse culturale, che al momento conducono nel cuore dell’epopea romantica.
Il 19 novembre 2021, sotto gli auspici del Lions Club Rieti Host – negli spazi del Casale di Villa Battistini, presso il Parco della Musica – Conservatorio di Santa Cecilia a Collebaccaro di Contigliano, il Maestro Trenti ha dedicato uno splendido incontro (corredato di brani orchestrali in ascolto) a Ludwig Van Beethoven.
“Cronologicamente collocato in piena epoca classica ma con spirito per eccellenza romantico; la sua musica, ancora su forme tipicamente tradizionali per l’epoca (sinfonie, concerti, sonate, quartetti, etc …), è imbastita di quel romanticismo che avrebbe preso piede nel secondo ventennio del 1800.
Di carattere irrequieto e insofferente, Beethoven riversa nelle sue opere il tormento di una vita trascorsa in solitudine; una vita che non ha visto brillare le gioie dell’amore; una vita passata in continuo isolamento dal mondo per la sua grave sordità.
Nonostante l’infausto destino, la produzione che ci lascia è abbondantissima: è, per così dire, il frutto di una sfida con se stesso, di un eroe che diventa immortale proprio per mezzo delle sue opere …

“Per i critici musicali e per il periodo storico in cui operò, Beethoven è stato sempre un autore controverso: chi lo vede esclusivamente “Classico”, per le forme musicali usate, chi invece guarda oltre dichiarandolo “Romantico” … [nella] Sonata n°32 op.111 … troviamo, in una variazione del secondo tempo, ritmi di Jazz, ritmi molto inusuali, se non sconosciuti, per il tempo in cui sono stati composti; basterebbe ascoltare questo capolavoro della musica per cambiare idea.
“Ma Beethoven si cimentò anche con altre forme musicali: l’Opera “Fidelio” …, ed il Lied, forma di origine tipicamente tedesca per canto e pianoforte, con la quale Beethoven diede alla luce veri e propri gioielli musicali e letterari (il ciclo per baritono “An die Ferne Geliebte” su testi di A. Jeitteles ne è un chiaro esempio).
“In questa prospettiva si comprende anche la logica della sua monumentale Nona Sinfonia: il coro intona l’ode An die Freude (Alla Gioia) di Schiller; Beethoven guarda alla gioia sublime che aiuta a superare ogni ostacolo ed esorta gli uomini alla fratellanza e alla comunione dello spirito.
“Si riportano, a tal proposito, alcune affermazioni del grande compositore e direttore d’orchestra Leonard Bernstein che, su Beethoven e sul suo Fidelio nello specifico, dichiarava …:
“Il Fidelio è una delle composizioni più grandi di Beethoven, nella quale figurano pagine tra le più belle mai concepite da una creatura mortale; opera tra le predilette e amate con devozione, un monumento senza tempo all’amore, alla vita, alla libertà, una celebrazione dei diritti umani, di parola e di dissenso.
“È un manifesto politico contro la tirannia e l’oppressione, un inno alla bellezza e alla sanità del matrimonio, una vibrante affermazione della fede in Dio quale ultima risorsa per l’uomo”.
[In Opera amor mio]
Su questa straordinaria vicenda umana e artistica il Maestro Trenti ha intrattenuto il pubblico.
E ancora sotto gli auspici del Lions Club Rieti Host, si prepara ad un nuovo incontro – a Rieti nel prossimo autunno, che sarà dedicato a Niccolò Paganini.
“… Paganini soffriva di una di quelle rare malattie che sopraggiungono come miracoli. La sindrome di Marfan gli consentiva di torcere le dita in ogni direzione, facendo del suo corpo il perfetto alleato del suo ingegno e della sua inventiva tecnica nel maneggio del violino. Il musicista genovese nato nel 1782 rivoluzionò l’arte di suonare lo strumento. Quando si esibì a Parigi negli anni Trenta dell’Ottocento, il pubblicò quasi impazzì; i giornali scrissero: “Vendete tutto, ma andate ad ascoltarlo”. Balzac evocava “una potenza magneticamente comunicativa”.
“Il violino di Paganini fece scorrere le prime lacrime romantiche. L’Ottocento – così ansioso di piangere – ha attinto la sofferenza, l’angoscia, il tormento nei celebri pizzicati della mano sinistra di Niccolò Paganini. Di colpo il virtuosismo musicale possedeva un’anima; diventava un’estetica intellettualmente frequentabile.
“I Romantici sanno quale debito abbiano nei confronti del violinista che, come quant’altri mai, invocava l’entusiasmo e la passione come spiriti favolosi”.
[in: Bruzane Mediabase]
Attendiamo dunque con gioia questo prossimo incontro con Michele Trenti – di cui daremo debito avviso: mentre ri-leggiamo questo suo “appunto”, che a sua volta introduce temi di grande respiro; e colloca questo viaggio nella musica sublime, nel quadro dell’elaborazione intellettuale più ampia e complessa.
“L’uomo agisce sotto la spinta di impulsi fondamentalmente riconducibili a duplice natura: quelli riferibili all’istinto di conservazione e quelli che derivano dall’inclinazione razionale verso l’universalizzazione dei concetti. I primi generano comportamenti di natura soggettiva, i secondi di natura oggettiva. Le due tendenze portano spesso a generare contrasti nella coscienza dell’individuo, che trova il proprio equilibrio quando il suo agire corrisponde ad entrambi i criteri contemporaneamente.
“Nell’arte i due “mondi” trovano equilibrio per essenza stessa dell’esperienza estetica, che assurge a simbolo dell’unità fra ambito soggettivo ed ambito oggettivo …”.
Buon ascolto, di parole e musiche di Michele Trenti.

Giuseppe Ottavio Pitoni
Giuseppe Ottavio Pitoni nacque a Rieti, ma la sua famiglia si trasferì a Roma quando aveva undici mesi. A cinque anni iniziò gli studi musicali con...
Mattia Battistini e Villa Battisitini
Villa Battistini presso Collebaccaro, nel territorio di Contigliano - attualmente "Parco della Musica di Villa Battistini" di proprietà della...