La scherma è uno sport antico legato alle tradizioni cavalleresche, militari, da sempre raccomandato e ultimamente abbastanza praticato in Italia, specie per il lavoro ben coordinato di una federazione fatta di appassionati più che di funzionari. Proprio per questo lavoro, la scherma ha smesso di essere sport aristocratico ed è diventato sport, se non popolare, perlomeno compreso e frequentato da gente di molti ceti, non più, necessariamente spinta da ragioni snobistiche, familiari, da situazioni speciali.
La scherma chiama i ragazzi già in tenera età, più per altro per fornire loro i primissimi rudimenti e verificare la loro situazione fisica. In caso di scoliosi notevole, ad esempio, questo sport, che nonostante tutti gli accorgimenti è destinato a restare asimmetrico, è sconsigliabile, a meno che la sua stessa asimmetria non venga usata per una cura radicale, decisa, quasi violenta della malattia.
Agli inizi come per il tennis, lo schermitore dovrà comunque essere obbligato ad usare alternativamente entrambe le mani, per reggere l’arma. Soltanto la specializzazione, che peraltro può già cominciare abbastanza presto, lo porterà poi a tirare di destro o di sinistro.
A parte questo, la scherma è sport di grosso impegno fisico e psichico, e negli incontri il dispendio di energie anche nervose è altissimo. Però l’armonia insita nei movimenti, il prevalere nonostante tutto delle doti di tempismo, di agilità, sulla forza, fa si che la scherma sia esercizio frequentato benissimo anche dalle ragazze, le quali peraltro usano una sola arma delle tre, cioè il fioretto (per i ragazzi c’è anche la spada e la sciabola).
La scelta di una delle tre armi non è assolutamente obbligatoria. Anche in tempi di alta specializzazione come questi, è possibile essere ottimo fiorettista e ottimo spadista, oppure bravo spadista e ottimo sciabolatore. Si deve però dire che la sciabola, fra le tre armi, è la più esclusiva, vuole gli atleti quasi sempre tutti per se.
La scherma, anche se è uno sport di lotta, di contatto sia pure mediato dall’arma, non è uno sport violento.
In Italia la scherma è teoricamente sport più popolare di quanto si pensi :e questo nel senso che club organizzati, con una certa disponibilità finanziaria, indicono continuamente lève schermistiche, dove a prezzo bassissimo si può essere instradati in questa disciplina che di solido offre abbastanza presto ai suoi praticanti possibilità di disputare delle gare, di cogliere buoni successi. La scherma cioè dispensa molti allori, e persino a livello di campionati del mondo si ha il senso di un eccesso di distribuzione di medaglie. Con la scherma, fra l’altro, un giovane può aver occasione di viaggi per il mondo più rapidi che non in tutti gli altri sport, perché gli spazi a disposizione forse sono facili da conquistare.
Dal punto di vista della disciplina anche mentale del praticante, la scherma è uno degli sport che meglio si raccomandano. Si possono sciorinare al meglio tutti i propri riflessi, esibire al meglio tutte le proprie fantasie, e intanto si debbono rispettare regole severe, si deve essere in permanente, rispettosa adorazione delle lealtà proprie ed altrui. L’ultima scherma, molto atletica, ha perso certe connotazioni cavalleresche che erano peraltro anacronistiche, erano sovente zavorra, perlomeno vischio del passato.
La scherma resta tuttavia sempre uno di quegli sport–scuola dove si imparano molte cose oltreché, ovviamente, a tirare di scherma.
Chi decide di far scherma deve però essere dotato di entusiasmo e determinazione, altrimenti si scoraggerà presto perché gli allenamenti escludono aspetti ricreativi. La preparazione e gli insegnamenti sono fin dall’inizio scrupolosi, occorre attenzione massima, non c’è spazio per il divertimento, per la distrazione che spesso è consentita in altri sport.
La scherma è perciò alta scuola formativa.
L’Italia è quasi sempre ai primi posti nel mondo specialmente alle olimpiadi.
A Rieti abbiamo una bella scuola legata a questo sport lo dobbiamo solo divulgare di più per permettere a molti ragazzi e ragazze di avvicinarsi e divertirsi.
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