La persistenza del “Sabino”
A cura di Maurizio Marchetti

Se la Sabina non ha oggi una corrispondenza precisa che la identifichi sul territorio, permane l’aggettivo sabino nei toponimi di molti Comuni della Provincia di Rieti, ben 16 sui 73 rientranti, con Rieti, nell’amministrazione provinciale. Da precisare che un Comune, Palombara Sabina, declinato al femminile al pari di Magliano Sabina e Pozzaglia Sabina, è in provincia di Roma. Val la pena di elencarli non perché possano vantare una qualche precedenza, ma perché, comunque, costituiscono una sopravvivenza ragguardevole per il nostro argomento sotto vari profili: Belmonte in Sabina, Cantalupo in Sabina, Collalto Sabino, Fara in Sabina, Frasso Sabino, Longone Sabino, Magliano Sabina, Monteleone Sabino, Montenero Sabino, Monte San Giovanni in Sabina, Montopoli di Sabina, Pozzaglia Sabina, Paganico Sabino, Torri in Sabina, Torricella in Sabina e Varco Sabino.

Dunque questi borghi, geneticamente sabini ab origine, dichiarano senza dubbio la loro sabinità nell’identificativo comunale. Da generazioni, quindi, le famiglie di questi luoghi hanno vissuto con questo sigillo sui documenti ufficiali civili e religiosi, ma sicuramente anche nella loro formazione personale e di relazione sociale.

Il dato religioso non va sottaciuto perché queste persone/famiglie hanno altresì trascorso le fasi della loro esistenza all’ombra di un campanile, seguendo riti e ascoltando parole che per secoli ricordavano anche la storia dei Santi sabini, come negli Officia Propria Sanctorum delle due Diocesi di Sabina e di Rieti (vedi foto). Questo ovviamente vale anche per tutti gli altri Comuni diocesani. È da ritenere, peraltro, che nei paesi con toponimo sabino tale aggettivo a così alto contenuto valoriale abbia agito più incisivamente come attivatore di memoria nelle rispettive comunità.

Anche a Roma, quando nel 1913 per la sistemazione di Piazza Colonna fu demolito il palazzo in cui risiedevano il Collegio e l’Accademia dei Sabini e ove si celebrava il Natale di Roma, si ritenne di conservare la memoria con l’intitolazione della “via dei Sabini”, tutt’oggi esistente sul luogo.

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