Il Canottaggio
A cura di Luciano Pistolesi
Canottaggio

Il canottaggio è uno degli sport più antichi e affascinanti del mondo, una disciplina che unisce forza fisica, resistenza mentale e un profondo legame con la natura. Con le sue origini che risalgono a migliaia di anni fa, il canottaggio si è evoluto non solo come competizione sportiva, ma anche come simbolo di cooperazione e determinazione.

Le prime testimonianze di attività simili al canottaggio risalgono addirittura all’antico Egitto, dove le imbarcazioni venivano utilizzate principalmente per il trasporto delle merci e delle persone lungo il Nilo. Tuttavia, furono i Greci e i Romani a sviluppare tecniche più avanzate, utilizzando le galee a remi per scopi militari e commerciali. In particolare, la civiltà greca vedeva il canottaggio come un’attività fondamentale per preparare i giovani soldati alla guerra.

Il canottaggio come disciplina sportiva, però, iniziò a prendere forma nel XVII secolo in Inghilterra, considerata dunque la patria di questo sport. Le prime regate furono organizzate tra gli equipaggi dei barcaioli del Tamigi, il fiume di Londra.

La più antica regata ancora oggi esistente, la “Doggett’s Coat and Badge Race“, risale addirittura al 1715. Nel XIX secolo poi, il canottaggio divenne estremamente popolare tra le università britanniche, in particolare le due più note e ambite: Oxford e Cambridge, che organizzarono la prima regata universitaria nel 1829 dando vita ad una tradizione che continua ancora oggi. Si tratta della celebre “Boat Race“, una sfida lungo un percorso di 6,8 chilometri sul fiume Tamigi a Londra, che attrae migliaia di persone ogni anno dal vivo e milioni in televisione. Questa gara non è solo una dimostrazione di abilità fisiche, ma anche un simbolo di rivalità accademica e spirito di squadra.

La preparazione per la gara è intensa, con mesi di allenamenti e selezioni rigorose per entrare a far parte degli equipaggi delle due prestigiose università.

Tra le più iconiche sfide c’è anche la “henley Royal Regatta“, una delle competizioni più prestigiose al mondo, nata nel 1839. Si svolge ogni anno sulle acque del fiume Tamigi, a Henley-on-Thames, e questa regata è nota non solo per le gare serrate, ma anche per l’elegante codice di abbigliamento dei partecipanti e degli spettatori che sfoggiano giacche a righe e cappelli di paglia.

Un’altra gara impegnativa e iconica è la “Head of the Charles Regatta” di Boston, Stati Uniti, che attira equipaggi da tutto il mondo per competere su un percorso di 4,8 chilometri lungo il fiume Charles. La gara è un test di resistenza e abilità, con curve strette e correnti mutevoli che mettono alla prova anche i canottieri più esperti.

Con il diffondersi della pratica sportiva negli Stati Uniti e in diversi paesi europei, Francia, Germania e Italia su tutti, il canottaggio iniziò a diventare sport “universale” e ai giochi olimpici di Parigi del 1900 venne introdotto nel programma delle gare. Da allora, il canottaggio è rimasto una disciplina olimpica di rilievo, evolvendo con l’introduzione di nuove categorie e classi di imbarcazioni, sia per uomini che per donne.

Con il passare del tempo, grazia alla diffusione globale, hanno iniziato a fiorire anche sfide estreme, come le traversate oceaniche che richiedono non solo abilità di canottaggio, ma anche una notevole resistenza mentale per affrontare giorni e notti in mare aperto, spesso in condizioni metereologiche avverse. La Talisker Whisky Atlantic Challenge è uno degli esempi più noti di canottaggio oceanico, una gara che copre circa 4800 chilometri attraverso l’Atlantico, dall’isola di La Gomera nelle Canarie fino ad Antigua nei Caraibi.

Le antiche tradizioni del canottaggio, poi, includono anche la cultura dei “blades“, ovvero i remi. I remi vengono spesso dipinti con i colori e i simboli del club o dell’università che rappresentano, diventando un simbolo di appartenenza e di orgoglio per gli atleti. Nelle regate più antiche e iconiche, infatti, è consuetudine per gli equipaggi vincitori essere premiati con i remi utilizzati durante la gara in ricordo della loro vittoria.

E in Italia? Nel nostro paese, la prima società sportiva di canottaggio è stata la Canottieri Limite sull’Arno, fondata nel 1861, anche se vera antesignana del canottaggio moderno in Italia resta la Canottieri Cerea che fu costituita a Torino nel 1863. La capitale sabadua e il Po’ furono i poli aggreganti del canottaggio italiano: proprio a Torino, infatti, il 31 marzo 1888 venne fondato il Rowing Club Italiano che varò il primo “Codice delle Regate“. Sempre a Torino, il 25 giugno 1892, fu creata la Federazione Internazionale di Canottaggio, nel 1872, invece a Roma nacque il Reale Circolo Canottieri Tevere Remo (con il nome di Società Ginnastica dei Canottieri del Tevere), dando vita ad una lunga serie di circoli canottieri affacciati sul Tevere (circolo canottieri Aniene, circolo canottieri Roma, circolo canottieri Lazio, circolo Tirrenia Todaro). Nei primi due decenni del XX secolo, infine, nacquero il Circolo Canottieri Napoli e il Circolo Nautica Stabia, quest’ultimo una società polisportiva nella quale si pratica principalmente il canottaggio con sede a Castellamare di Sabia. Fu in questo circolo che nacque la leggenda dei fratelli Abbagnale: Giuseppe, Carmine, Agostino, tre dei canottieri più vincenti della storia di questo sport.

Il canottaggio: il fascino di uno sport antico.

 

 

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