
Un percorso immerso nel verde che rispecchia in pieno la spiritualità del Patrono d’Italia: è il Cammino di Francesco, attrazione turistica importante per Lazio e Umbria. Da La Verna, in Toscana, passando per Assisi e Rieti fino a Roma: chi percorre questa strada esplora i luoghi storici di S. Francesco, che dal XIII secolo custodiscono ancora le tracce del suo passaggio. Dal 1200 al dicembre del 2003, quando il direttore dell’Azienda Turistica di Rieti Diego Di Paolo inaugura il Cammino, ricevendo l’appoggio prima della Regione Lazio, poi dell’Umbria e dei frati minori, dando così vita ad un progetto ambizioso che oggi è un punto di riferimento per gli amanti dell’escursionismo e per i fedeli di diverse nazionalità.
A distanza di 20 anni dal suo riconoscimento, il Cammino di Francesco attrae frequentatori da tutta Italia, ma anche da altri Paesi europei e addirittura d’oltreoceano, che lo conoscono talvolta meglio degli stessi reatini. Tutti però sono d’accordo su un aspetto: la forte carica spirituale dei luoghi che costellano il cammino. Non è un caso se la Regione Lazio ha inserito il cammino tra i 5 attrattori culturali del Lazio, come ricorda lo stesso Di Paolo ideatore del percorso. In questo senso gioca un ruolo importante anche l’assenza di contaminazioni dei siti francescani, dove il tempo sembra essersi fermato e dove ci si può ricongiungere con una natura rigogliosa.
«Il Cammino comprende zone che non hanno avuto uno sviluppo urbano e questo aspetto permette di vivere pienamente il concetto di spiritualità francescano – sottolinea Diego Di Paolo, aggiungendo – Il Cammino di Santiago, ad esempio, si presenta diversamente: è ricco di cartelli segnaletici e attrazioni come il Museo del Miele e i caseifici, che fanno anche da punto di ristoro. Forse, dal punto di vista turistico ed economico ma non certo spirituale, sarebbe auspicabile un aumento di strutture di questo tipo anche per il Cammino di San Francesco». Per il momento, sono spesso i frati ad accogliere i pellegrini lungo il cammino di Francesco, il che tuttavia può rendere l’esperienza ancora più caratteristica, mentre si avvicina l’ottavo centenario di diverse ricorrenze legate alla figura storica e spirituale di Francesco d’Assisi.
Era infatti il 1223 quando il Santo rappresentò per la prima volta, a Greccio, il presepe vivente: solo uno dei principali eventi che legano Francesco alla Valle Santa. Importantissimo anche il fatto che la Regola Bollata dell’ordine francescano sia stata scritta a Fonte Colombo. Ed è proprio il territorio reatino a comprendere 80 dei 200 km complessivi del Cammino di Francesco, con i quattro santuari di Poggio Bustone, Fonte Colombo, Greccio e della Foresta. Un gioiello turistico e spirituale, che passa per i comuni di Rieti, Contigliano, Greccio e Poggio Bustone, Cantalice, Rivodutri, Colli sul Velino, Labro, valorizzando gli scorci e le potenzialità di questi borghi. Intanto non mancano i cittadini che apprezzano e sostengono il progetto: da 10 anni infatti la Fondazione “Amici del Cammino di Francesco” mantiene viva l’attenzione sul percorso, promuovendolo a livello turistico e ricordando il valore di un itinerario storico e religioso, fiore all’occhiello per tutto il Reatino.
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