
Il “pallone” è sbarcato in Italia, a Genova per la precisione, alla fine del XIX secolo, e in poco tempo si è diffuso in tutta Italia, anche a Rieti, dove alcuni giovanottoni, quasi tutti ginnasti della Forza e Libertà cominciarono ad affrontarsi in piazza Oberdan, sotto il “Pincetto” sotto lo sguardo attento di molti spettatori, presto appassionati.
Negli Anni 20 nasce la Victoria, presidente Sabatino lacoboni, mentre le partite si spostavano in piazza Marconi.
Il primo grande passo avanti quattordici anni dopo quando nasce il Rieti Football Club, presidente Augusto Blasi che assorbe la Victoria, allenatore Giai e partecipazione ai campionati di 1. e 2. Divisione. La squadra giocava nel primo campo costruito a Rieti in via Molino della Salce.
Ma il grande passo avanti fu compiuto due anni dopo. L’arrivo a Rieti della Supertessile, i cui dirigenti guardavano al sociale vedevano nascere il Supertessile Rieti Football club e soprattutto fu costruito in viale Fassini, un campo regolamentare dotato di tribune sul quale si giocherà al calcio fino al 1990 quando fu costruito un nuovo stadio, il Fassini diventò lo stadio del rugby.
Allenatore Magnozzi nel 1938 la squadra fu ammessa di Campionato di Serie C fino al 1944 quando a guerra mise fine a tutte le attività sportive. Dopo la Liberazione nacquero diverse squadre che si impegnarono anche in incontri con i militari alleati.

Figura 2. Una formazione della “Vaccarezza Rieti” di Serie B (1947-1948). In alto da sx in piedi, Clarichetti, Cecati, Bertoloni, M. Scopigno, Ricci, Ippoliti, Ermes Borsetti (allenatore), in ginocchio da sx, Bresciani, Pallavicini, Garrella, Leonzio.
Tra queste la “Bruno Vaccarezza” presidente Florido Floridi, allenatore giocatore Ermes Borsetti che aveva vinto il titolo italiano con la Roma. E‘ il periodo più glorioso del calcio reatino ammesso addirittura in Serie B, con avvenimenti belli e brutti – come un tentativo di invasione di campo che costò un processo penale a molti tifosi, tutti assolti – fino al 1948, quando alla retrocessione seguì il fallimento. In quel Rieti giocava Manlio Scopigno che anni dopo avrebbe vinto lo scudetto da allenatore alla guida del Cagliari.
Toccò ancora a Sabatino lacoboni a far rinascere nel 1950 la società Sportiva Rieti, avendo a fianco come vice presidente il marchese Ferdinando Vecchiarelli e come allenatori Corrado Candidi e Renato Milardi, lo stesso che avrebbe poi fatto una grande squadra di basket.
La squadra, tra alti e bassi si batteva onorevolmente nel Campionato di promozione laziale, fino al campionato 1956-57, quando, presidente il notaio Massacci, allenatore Manlio Scopigno il Rieti fu ammesso in Serie D, per ripiombare subito nel campionato Dilettanti.
La svolta l’anno successivo con il presidente Florido Floridi, allenatore Trillo, spareggio perduto a Viterbo contro il Tivoli, ma ammissione in Serie D e pronto ritorno in prima Categoria (il campionato così detto di promozione ha cambiato spesso nome, ma è sempre la stessa storia).
Così tra un presidente e un altro, un allenatore e un altro, si arriva fino al Campionato 1963 – 64 quando il Rieti (uno squadrone nel quale giocava Nunzio Rucci, un campione che ne sarebbe diventato presidente nel 1996) conquista sul campo la Serie D, dove resta due anni prima di tornare in Prima categoria. Bisognerà attendere giusto dieci anni (in un vortice di dirigenti come l’ing. Adriano Casali, Dino Matteucci e allenatori tra cui Marcello Alberici, Ermes Borsetti), per vedere il Rieti riconquistare sul campo l’ammissione alle serie superiore: presidente Marino Camponeschi, l’allenatore Roberto Melchiorri costruì e portò alla vittoria una grande squadra.
Donato Mele prese il posto del dimissionario Camponeschi ed il Rieti disputò tre anni in Serie D, perduta perché il terzo campionato fu disputato dalla seconde linee: le prime erano state vendute in blocco al Frosinone!
Solo due anni dopo un altro successo. Con la presidenza Rolando Schifi e Nazzareno Cerusico alla guida della squadra, il Rieti è di nuovo nella categoria superiore per rimanervi tre anni.
Segue un periodo difficile che vede alternarsi molti dirigenti, tra cui Sergio Mozzetti (sempre nel ruolo di D.S.) Nazzereno Pitoni, Roberto Aleandri, ma la militanza è praticamente sempre la stessa: tra Promozione laziale, Interregionale. Campionato italiano Dilettanti.
Nel 1996 la svolta: la S.S.Rieti chiude l’attività cedendo il diritto alla partecipazione al campionato al neonato Football club Rieti sodalizio composto da numerosi imprenditori reatini assemblati dall’allora Assessore Marzio Leoncini, presidente Nunzio Rucci.
Il sodalizio inizia con la promozione nel Campionato Nazionale Dilettanti (Nuovo nome della Serie D, chiamata anche Quarta Serie) e sfiora un’altra promozione in Serie C l’anno successivo, poi sotto la presidenza Alberto Giani partecipa a cinque campionati in Serie D.
Nel 2002 alla presidenza subentra Stefano Palombi il quale, allenatore Sergio Pirozzi (poi sindaco di Amatrice) conquisterà la Serie C.
Complessivamente durante la presidenza Palombi il Football Rieti (con vari allenatori) parteciperà a due campionati di Serie C2, sei di Serie D, due di Eccellenza, conquistando anche la Coppa Italia Regionale.
Nel 2012 la presidenza passerà all’imprenditore Riccardo Curci.
E fu Stadio, finalmente
Ormai era quasi la fine dell’anno quando, finalmente, ci fu da registrare un evento storico: mercoledì 21 novembre 1990 fu inaugurato il nuovo, bellissimo, stadio, denominato Centro d’Italia, logo ricorrente in quel periodo al fine di promuovere il territorio sabino.
Per l’occasione fu invitata la Lazio, allenata dal grande Dino Zoff (1- 6), e le migliaia di reatini accorsi al Centro d’Italia poterono ammirare, contemporaneamente, una bella squadra ed una struttura veramente invidiabile.
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