Per chi viene a Rieti è imprescindibile una gita ai santuari francescani, dal più mediaticamente noto di Greccio a quello di Fontecolombo, per finire poi con Poggio Bustone e La Foresta.
Siamo nell’anno che precede le celebrazioni degli 800 anni della Regola dei Frati Minori Francescani, approvata il 29 novembre 1223 da papa Onorio III. Proprio prima che inizino le numerose visite al santuario previste il prossimo anno, suggerisco di andare a Fontecolombo per godere appieno della quiete della natura e delle semplici costruzioni francescane e vivere la spiritualità che emana il luogo.
Partendo da Rieti per chi voglie effettuare a piedi la salita al santuario vi è un magnifico sentiero nei boschi che dalla zona del Macelletto sulla via Tancia sale verso la Fons Colombarum, come la chiamò San Francesco quando giunse qui per la prima volta e vide delle colombe bere alla fonte che ancora si trova lì.
In epoca primaverile la natura è magnifica, con fioriture di varie specie dalle violette ai ciclamini, ai biancospini, e non da trascurare la scoperta delle orchidee selvatiche di vari colori che numerose si trovano sui monti sabini.
Dopo circa mezz’ora si arriva nel luogo più suggestivo, sono le grotte dove San Francesco spesso accompagnato da Frate Leone si ritiravano in preghiera. Proprio qui dopo 40 giorni di digiuno e preghiera nacque la regola dell’ordine francescano che tanto ha cambiato la storia non solo della chiesa ma anche dell’intera umanità, e che ancora oggi è ispirazione di vita per molti. La grotta del Sacro Speco è una fenditura nella roccia, qui San Francesco si ritirava e viveva in isolamento nei momenti più importanti della sua esperienza mistica ed umana, vicino a questa vi è la grotta di Frate Leone, il frate che dedicava molta della sua esistenza alla scrittura, ed in una zona sovrastante vi è la grotta di San Michele, l’arcangelo combattente e vincitore contro i demoni.
Continuando la salita si raggiunge la cappella della Maddalena. E’ una antica costruzione gotica, molto essenziale, precedente a San Francesco, molto probabilmente dell’anno 1.000 quando il luogo era un eremo dei benedettini. All’interno gli affreschi medievali nella loro semplicità trasmettono serenità, tra questi una bella immagine di Maria Maddalena ammantata dai suoi capelli, ed un Tau all’interno di una piccola finestra sembra tracciato proprio da San Francesco.
Salendo infine, dopo aver osservato l’ossario nel muro di una costruzione medievale, vero memento mori, ed essere passati davanti alla casa dove San Francesco subì la cauterizzazione agli occhi, si giunge infine sul piazzale superiore dove si affaccia la chiesa, che ha subito vari interventi dal medioevo ad oggi ma che ha conservato lo spirito umile delle chiese dei frati minori, e sulla destra il convento con il suo chiostro.
Nella chiesa un bassorilievo del ‘600 intagliato nel legno della quercia sulla quale apparve Gesù a San Francesco, quercia che nel ‘600 si seccò. Nel bassorilievo vi è proprio la descrizione della stesura della regola da parte di frate Leone sotto dettatura di San Francesco.
Il chiostro infine ha su un lato l’antico muro dell’antico convento benedettino dell’anno 1.000.
Un suggerimento ai visitatori, salite in silenzio, ascoltate i suoni della natura, il fruscio del vento tra le fronde dei lecci ed i canti degli uccelli, sentite il calore del sole sul vostro corpo o la freschezza del vento e dell’ombra, provate a non usare il cellulare per un’ora, vedrete che sarà un’esperienza rigenerante per il corpo e l’anima.
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