
Fig. 1 – Cartolina con foto tratte da “Le Guide delle Ferrovie dello Stato. Touring Club Italiano, 1907-1908”. Elaborazione Mant Design Studio.
“Con grande gioia e soddisfazione il Gruppo FAI di Rieti è lieto di comunicare che la Ferrovia del Centro Italia, meglio nota come Terni-Sulmona, è ufficialmente Luogo del Cuore del FAI […] al primo posto nel Lazio e in Abruzzo […] ottenendo i numeri necessari per presentare al Fondo Ambiente e ad Intesa San Paolo un progetto promozionale della linea ferroviaria e delle bellezze da essa attraversate”.
Il comunicato diffuso a febbraio scorso dava altresì conto del determinante impegno per il raggiungimento dell’importante traguardo del Gruppo FAI di Rieti, supportato da un comitato spontaneo di cittadini denominato “Amici di Rieti” e presieduto da Claudia Cattani, dall’Associazione Riattivati, dal Rotary Rieti e dall’Associazione Collezionisti “Sabatino Fabi”.
Ovviamente l’Associazione Amici di Rieti è ben felice del risultato e orgogliosa della Presidente Claudia Cattani, cui si deve la promozione del Treno Storico, che ha reinventato la tratta, idea già lanciata dalla stessa quando ricopriva la carica di Presidente di Rete Ferroviaria Italiana, la societá per le infrastrutture controllata da Ferrovie dello Stato. Altrettanto merito e condivisione vanno ad Emanuela Varano, referente del Gruppo FAI di Rieti, anch’ella tra l’altro facente parte dell’Associazione Amici di Rieti. Nel sito dell’Associazione è presente proprio una sezione “Ferrovia del Centro Italia” dove è ampiamente riportata l’informativa relativa alla ferrovia che ha riscosso così tante preferenze e dunque non ridonderanno alcune spigolature, pur sempre con lo sfondo della ferrovia.
Iniziando, e ne chiedo venia, da una notizia già riportata trattando ultimamente delle donne sabine. Ebbene, ricordo che l’Osservatore Romano del 20 febbraio 1886, in occasione delle nozze Pecci (nipote di Leone XIII) – Vincenti Mareri, così riferiva:
“Quando nell’ottobre 1883 inauguravasi la linea ferroviaria Terni-Rieti-Aquila, i rappresentanti della stampa che qui fecero breve sosta, notarono la speciale avvenenza delle donne di Rieti e nei rispettivi giornali ebbero per esse lusinghiere parole”.
E dunque la nuova ferrovia si fa subito tramite promozionale delle bellezze del territorio. Ma di altre bellezze consentiva il godimento la nostra tratta fuori dal comune registro. È quanto apprezza Alfred Steintzer, definito l’ultimo viaggiatore nell’ambito del Kavalierstour, come veniva chiamato nell’Europa centrale il Grand Tour, che nel suo “Tre settimane negli Abruzzi” raccontava i suoi viaggi negli anni 1907-1908 nell’area del Centro Italia
“attraversata da treni ritenuti così lenti da essere ideali per chi volesse abbracciare con un solo colpo d’occhio il panorama compreso fra Gran Sasso, Sirente e Maiella. Siano lodate la Ferrovie di Stato Italiane e le numerose stazioni. Che peccato sarebbe stato attraversare questa Regione con un treno comodo e veloce”.
E proprio nel capitolo da Sulmona a Rieti dà conto di come mise a profitto l’osservazione in lentezza. Ma altrimenti, ovviamente, la pensavano le “Guide Regionali Illustrate edite dalla Direzione Generale delle Ferrovie dello Stato col concorso del Touring Club Italiano” negli stessi anni in cui viaggiava lo Steintzer.

Fig. 2 – Copertina di Duilio Cambellotti
Curate nella descrizione dei luoghi d’interesse con foto d’arte e illustrazioni dei più noti artisti, come il Cambellotti per la copertina dell’Umbria cui apparteneva Rieti, sollecitavano egregiamente il desiderio di visitare quel patrimonio artistico e paesaggistico proposto nelle guide.
Per quanto riguardante il nostro territorio si nota che coloro cui era stata affidata la parte descrittiva, non firmata, non erano indifferenti alle questioni geopolitiche del tempo. Nella tratta Rieti-Isernia viene scritto:
“dopo 6 chilometri dalla stazione di Rieti, seguendo la valle del Velino, la Ferrovia attraversa il confine Umbro-abruzzese, o meglio Sabino-Abruzzese” (Guida dell’Abruzzo).
Nel capitolo su Rieti si legge:
“L’antica Reate fu il centro più importante della Sabina, che per lingua, per territorio e per ragioni storiche nulla ebbe di comune con l’Umbria, eccetto l’affinità di razza”.
Ma quanto all’aspetto più strettamente funzionale trasportistico è stato estremamente interessante e coinvolgente il convegno “Ferrovia Terni-Sulmona tra i luoghi del Cuore FAI“, svoltosi nella Sala Consiliare della Provincia di Rieti con amministratori e scuole l’8 ottobre scorso. Hanno partecipato i sindaci dei comuni reatini attraversati dalla ferrovia (Cittaducale, Castel S. Angelo, Contigliano, Greccio, Borgo Velino, Antrodoco) con docenti e studenti delle scuole. In particolare è emerso come sia stato importante per quanti per anni hanno preso il treno dai vari comuni per venire a Rieti e quante conoscenze, esperienze, opportunità abbiano avuto come coprotagonista insostituibile il Treno, e quanti ricordi poi per tante generazioni.
Venuti all’oggi quale destino si presenta per la Ferrovia del Centro Italia? Certamente se ne terrà conto nel citato progetto promozionale previsto dall’esser divenuto luogo del Cuore, ma altre iniziative possono essere all’orizzonte. Lo stesso Ministro della Cultura Sangiuliano, che nella valle del Salto ha trovato un suo luogo di pace, agli inizi di dicembre dello scorso anno ha considerato Rieti un tesoro da Capitale della Cultura, vantando oltre al patrimonio storico artistico, anche la bellezza del territorio “che merita di essere valorizzato e inserito nel grande circuito turistico italiano”.
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