Colli sul Velino: la villa di Quinto Assio
A cura di Emanuela Varano

Il 22 ed il 23 marzo durante le Giornate FAI di Primavera 2025 sarà possibile visitare le vestigia della villa che il Console Quinto Assio fece edificare vicino alle sorgenti di Santa Susanna che in epoca romana si chiamavano Septem Aquae. Scopri i Luoghi aperti per le Giornate FAI di Primavera.

Quinto Assio fu console nel 55 a.C. e la villa che fece edificare rappresenta un imponente esempio di villa rustica, una villa dotata anche di una azienda agricola. La sua edificazione risale al 100 a.C. circa e fu visitata da Marco Terenzio Varrone che la descrive divisa in due parti: una padronale ed una rustica, con pareti decorate in oro e turchese e pavimenti in mosaico. Senz’altro il personaggio più illustre ospitato nella villa fu Cicerone che vi soggiornò nel 54 a.C. quando si recò a Rieti per difendere i reatini dalla causa intentata dai ternani per gli allagamenti causati dalla cascata delle Marmore, causa che fu vinta dai reatini. Cicerone descrive la villa come ben costruita ad un livello superiore dei campi e fornita di impianti idraulici riforniti dalle sorgenti di Santa Susanna (Septem aquae).

Attualmente è visibile un muro lungo circa 100 metri ed alto 8 metri con 7 grandi nicchioni, probabilmente il resto di un criptoportico che si trovava lungo il perimetro della villa. Una cisterna sotterranea di circa sei metri per nove era rivestita di intonaco impermeabile e garantiva una buona riserva d’acqua, ancora oggi la cisterna è utilizzata con l’aiuto di una pompa elettrica.

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