“Carabinieri Forestali Benvenuti dal Territorio”
A cura di Maurizio Marchetti

Fig. 1 – Zuffi Pietro collezione privata

Anche quest’anno si è celebrata la Giornata Nazionale dell’Albero, quella che si può considerare una delle ultime cerimonie “laiche” che riuniscono le Comunità con particolare attenzione ai bambini. 

Alla manifestazione, promossa dal sindaco di Colle di Tora, Otello Loreti, hanno partecipato i Carabinieri Forestali della stazione di Poggio Moiano, amministratori dei paesi della valle (tra cui il sindaco di Castel di Tora), il delegato del Vescovo ed i veri protagonisti rappresentati dagli alunni delle scuole d’ infanzia e primaria “R. De Sanctis” di Colle di Tora, delle prime classi della scuola Secondaria di I grado di Rocca Sinibalda I.C.S. “Marco Polo” Torricella in Sabina.  

Fig. 2 – Locandina giornata dell’albero

La locandina ha sintetizzato i temi dell’evento specificati dal comunicato. 

“l’importanza delle radici storiche, simboleggiate anche dagli alberi genealogici di ciascun bambino e il ruolo fondamentale dell’albero nell’ambiente naturale”

E la copertina del libro “Vaga Sabina“, riprodotta nella locandina e distribuito ai presenti, che raccoglie “scritti sabini” pubblicati sul sito amicidirieti.it, riporta la pensante figura di Terenzio Varrone l’illustre sabino, letterato, militare e agronomo che fu addirittura criticato da Cicerone perché marcato sostenitore della “sabinitá”, ma certamente conoscitore appassionato, oltre che della storia, anche dell’agricoltura (trattato De re rustica libri III).

Noi siamo alberi hanno cantato i bambini, allacciandosi al grande valore simbolico delle radici, ampiamente illustrato anche dai Carabinieri Forestali che hanno a conclusione dell’incontro messo a dimora presso il parco comunale di Colle di Tora una piccola quercia. Manifestazioni analoghe si sono svolte anche a Rieti e in altri centri della Sabina, sempre con la presenza fondamentale dei Carabinieri Forestali la cui storia merita un cenno. 

Il Corpo si fa risalire al 1898 (Ministro Baccelli), ma l’attuale struttura si realizza con l’assorbimento dal 1°gennaio 2017 del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri e “puo’ oggi essere considerata la più articolata e forte polizia ambientale dell’Europa e del mondo” (dal sito www.carabinieri.it).

Fig. 3 – Fossa Silvicoltura e botanica forestale

Ma una notazione va fatta sulla Scuola Forestale Carabinieri, con sede in Cittaducale, istituita il 1°gennaio 2017, in continuità con l’originaria funzione dell’Istituto fondato nel 1903 per la formazione, aggiornamento e specializzazione in materia forestale, ambientale e agro-alimentare.

Per completezza va ricordato che nel periodo post unitario fu subito avvertita la necessità di adeguare e unificare l’organizzazione in campo forestale con la creazione nel 1869 del “Regio istituto forestale” di Vallombrosa (FI) per formare i primi funzionari dell’amministrazione forestale del giovane stato italiano. Vallombrosa aveva un’importante storia religiosa, culturale e forestale, per merito dei monaci benedettini famosi nell’idrologia, agronomia, silvicoltura, ambiente. Non a caso S. Gualberto, fondatore della celebre Abbazia (1036), è stato nominato protettore del Corpo; Milton vi si ispirò per il “Paradiso Perduto”

… “in Vallombrosa ove ameni intrecci/fanno ad arco le etrusche boscaglie”…

Sul finire del secolo fu comunque ben avvertita la necessità di aprire una scuola per guardie forestali. Emerse Cittaducale come località prescelta per la disponibilità offerta da quel Comune di fornire gratuitamente locali e un vasto terreno idoneo per le sperimentazioni in un ricco contesto forestale  ben permeato qui dallo spirito francescano. Al riguardo interessante quanto scrive, tra l’altro la studiosa forestale Silvia Moronti circa l’Arboreto Didattico della Scuola Forestale Carabinieri di Cittaducale:

che ha delle origini molto antiche. Nato come orto dei frati del convento francescano… Utilizzato come vivaio di sperimentazione e coltivazione di nuove piante agrarie e ornamentali, conta oggi più di 700 esemplari di specie arboree e arbustive”.(v. carabinieri. It > ambiente, Silvia Moronti, 24/3/23) 

Altra motivazione per La scelta di Cittaducale fu il possibile coinvolgimento degli allievi forestali nelle iniziative di sistemazione del territorio spesso colpito dalle piene del fiume Velino. E, come anticipato, nel novembre 1903 venne inaugurata a Cittaducale la “Scuola pratica di selvicoltura per le guardie forestali” che crebbe nel tempo d’importanza e prestigio. 

Il Palmegiani nella sua fondamentale opera “Rieti e la Regione Sabina“(1932) dedica un capitolo alla Scuola Forestale di Cittaducale che considera “fra le importanti istituzioni che la Provincia Sabina annovera”. Cittaducale ha poi “l’ambito e conteso privilegio di ospitare da circa un trentennio quest’ unico Istituto Italiano cui è  devoluta la preparazione degli agenti destinati alla difesa del bosco”.  Le scuole forestali di Cittaducale e Vallombrosa operarono in coordinamento fino al 1926, quando con l’istituzione della Milizia nazionale forestale Cittaducale divenne sede principale della formazione e la scuola fu denominata “Scuola per allievi militi forestali”. 

Fig. 4 – Cittaducale – militi della forestale – dal Palmeggiani copiaforestale

Venendo ai giorni nostri, tralasciando la complessa storia del Corpo, rimane immutato il prestigio, e la presenza dei forestali, oltre ad assolvere i fondamentali compiti istituzionali, anima e diffonde la cultura del territorio con i suoi tesori da custodire e preservare: la festa dell’albero e delle radici costituisce parte integrante di questa cultura.

Fig. 5 -Stemma Araldico di Guardia Forestale

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