Andar per mostre
A cura di Emanuela Varano

Una delle attività culturali più in voga negli ultimi tempi è andar per mostre.

La Fondazione Varrone Cassa di Risparmio di Rieti si è fatta sempre promotrice di mostre legate al territorio reatino ed ai suoi tesori. I luoghi deputati alle esposizioni sono in due palazzi storici che già di per sé vale la pena di visitare: Palazzo Potenziani in via Crispolti e Palazzo Dosi Delfini in Piazza Vittorio Emanuele. Sul sito della Fondazione Varrone è possibile controllare quali mostre sono in corso. 

Palazzo Potenziani con la sua facciata austera in pietra sponga si trova sulla via che partendo da piazza San Rufo, il Centro d’Italia, arriva a via Garibaldi, una piacevole passeggiata nel centro storico cittadino. All’interno del palazzo sono stati ricavati dei locali destinati alle mostre, che nel corso degli anni hanno visto il susseguirsi di esposizioni tra le più varie, ricordo la bellissima mostra dei disegni del maestro Arduino Angelucci, ed in particolare i cartoni preparatori per gli affreschi dell’Aula Magna dell’università di Palermo.

Palazzo Dosi Delfini si affaccia sulla piazza principale della città con un bell’ingresso che dà in un androne semicircolare e poi in un cortile ellittico molto suggestivo, adatto a chi ama fotografare le architetture. Al piano terra ed al primo piano vi sono gli ambienti dedicati alle mostre. Attualmente è in corso la mostra “Giorgio De Chirico gli spettacoli disegnati”, una mostra di grande rilievo per le opere esposte provenienti dal Monastero di santa Filippa Mareri a Borgo San Pietro sul Lago del Salto e dalla Fondazione Giorgio ed Isa De Chirico che ha prestato opere dalla casa del maestro a Piazza di Spagna a Roma. Un excursus sull’intera vita del maestro della Metafisica con capolavori esposti in tutto il mondo, in particolare è molto interessante approcciare i sentimenti del Pictor Optimus nei confronti del sacro e del trascendente. La zona a piano terra della mostra è dedicata alle opere sull’Apocalisse prestate dal monastero di Santa Filippa Mareri, ove il maestro e sua moglie Isa amavano recarsi avendo un rapporto di affetto ed amicizia con le suore francescane.

 

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