Scandriglia
Le prime notizie di Scandriglia risalgono all’arrivo dei romani con M. Curio Dentato, al tempo il nome era Mefila,Il nome cambiò in Fundus Scandillianus (poi Scandriglia) a seguito del dominio della famiglia senatoria degli Scandilli . Durante il periodo del Medioevo fu insidiata da barbari e Saraceni per questo fu edificata la Rocca dagli abitanti, questo edificio fu abitato dalle famiglie nobili del tempo e poi divenne Abbazia di Farfa, oggi e’ possibile vederne solo le rovine.
Nella frazione di Monte Calvo, potete trovare i resti della Villa Bruttii Praesentes , una villa romana del I secolo d.C.della quale reperti sono conservati alla Galleria Borghese e al N.Carlesberg Glyptotek di Copenaghen.
Poco distante dalla SS Salaria e’ possibile ammirare il Ponte del Diavolo, un collegamento romano per attraversare il corso d’acqua, la struttura e’ al di fuori della concezione di ponte.
La patrona di Scandriglia e’ Santa Barbara che si dice fosse stata uccisa qui dal padre perche’ cristiana.
Questo luogo immerso nella natura all’interno dei Parco Naturale dei Monti Lucretini e’ ricco di percorsi escursionistici ed attivita’ naturalistiche. Inoltre famoso per la produzione dell’olio sabino (collegamento a peculiarita’ alimentari olio).
Per raggiungerlo da Rieti percorrere la Salaria in direzione di Roma, per circa 20 km, fino all’abitato di Osteria Nuova, da cui il paese dista circa dieci km. Seguendo poi le indicazioni per Scandriglia, sul tracciato della vecchia Salaria ed attraversando la frazione di Ponticelli, si arriva agevolmente al paese.
Orvinio
Orivinio e’ un borgo medioevale ricco di vicoli e panorami mozzafiato, considerata l’ubicazione sulle propaggini dei Monti Lucretili. Fa parte del club i borghi più belli d’Italia. Questo piccolo borgo, da cui si accede tramite un arco, sorge intorno all’imponente Castello del Casato dei Marchesi Malvezzi Campeggi risalente all’anno Mille e poi appartenuto agli Orsini che lo ampliarono.
La storia di questo luogo è assai piu’ antica addirittura risalente ai Siculi sebbene prima dell’anno Mille fu rasa al suolo per poi prendere il nome di “Canemortem” che mantenne fino al 1863.Fu sotto il dominio dei monaci Benedettini di Santa Maria del Piano, poi feudo degli Orsini nel 500’, dei Muti per poi divenire ducato dei Borghese nel 1625. Passando allo Stato Pontificio nell’800 divenne sede del Governo e del Governatore. I suoi luoghi di culto sono dei veri capolavori da non perdere risalenti al 600’ e ricostruzioni dell’800’.Orvinio e’ famosa per La Chiesa di Santa Maria dei Raccomandati, San Giacomo, San Nicola di Bari ed il Santuario di Vallebona.Famosa e’ per le opere di Vincenzo Manenti di cui e’ patria.
Oltre al patrimonio artistico e culturale il Parco naturale dei Monti Lucretili offre percorsi escursionistici immersi nella natura incontaminata.
Pozzaglia Sabina
Nel Medioevo il borgo vide alternarsi illustri famiglie nobili quali Orsini e Colonna e poi lo Stato Pontificio infine il Regno d’Italia. Inizialmente fece parte delle province di Terni e Tivoli per poi divenire provincia di Rieti.
Numerosi sono i punti di interesse architettonico tra i quali l’arco di accesso all’ex castello , la porta del borgo ed i luoghi di culto tra i quali Sant’Antonio da Padova, S. Nicola da Bari, S.Stefano Promartire e la piccola chiesa rupestre costruita in una grotta San Michele Arcangelo.
Un interessante sito archeologico la Grotta di Pila sia a livello naturalistico per le sue stalattiti e stalagmiti che per i ritrovamenti del neolitico.

Poggio Moiano
Questo luogo chiamato, un tempo localita’ Meiana o Miana, viene riportato nel Regesto Farfese nel 998, nel quale si parla anche della chiesa si S.Pietro in Meiana. Il feudo in parte appartenne all’abbazia di Farfa come dono del Conte Teudino, nel XIII secolo fu castello di papa Urbano IV. Subentrarono poi gli Anguillara e nel XVI secolo i Savelli tra vari periodi di confisca dell’Abbazia. Infine venne riscattato e venduto prima ai Borghese nel 1503 per poi divenire dei Torlonia nel 600’.
A livello paesaggistico e naturalistico e’ area protetta di notevole bellezza ed anch’esso fa parte del Parco naturale dei Monti Lucretili.
I percorsi escursionistici da non perdere sono la Cascata del Fosso della Mola (Rio Romeano) con le sue meravigliose acque e salendo sul Monte Pennino (1045 m s.l.m.) la vista panoramica mozzafiato su tutto il territorio del Comune e gran parte di quello della Bassa Sabina.
Da Rieti è possibile raggiungerlo attraverso la via Salaria uscendo a Ponte Buida e imboccando la SS 314 Licinese.Poggio Moiano è situato in provincia di Rieti a 4 Km dalla via Salaria.

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