I Sabini e gli altri popoli
A cura di Maurizio Marchetti
La vaghezza che incontriamo attualmente nel definire il territorio sabino legittima anche la domanda su chi siano i Sabini, di cui pure si parla oggi comunemente come presenti sul territorio, anche se in un certo senso sotto questo profilo potrebbero definirsi apolidi.

E qui torna importante rifarsi alla storia che dà vitalità al termine sabino. 

Si è detto che l’antica Sabina gravitava nelle aree del Lazio, Umbria, Marche e Abruzzi, ma altri popoli erano apparsi in quei territori, alcuni discendendo dagli stessi Sabini ovvero, preesistendo, con essi si fusero: Piceni, Sanniti, Equi, Osci, Marsi, Vestini, Peligni, Ernici, Bruzi e altri.

Un accenno va fatto, al riguardo, alla tradizione di cui riferiscono, tra gli altri, Catone (234 a.C. – 149 a.C.) e Varrone (116 a.C. – 27 a.C.), che avrebbe dato vita a tutti i popoli sabellici a seguito dell’antichissimo rito del ver sacrum, esempio di mobilità geografica che in particolari situazioni di scarsità di mezzi vedeva inviare fuori dalla patria i giovani nati in un determinato anno, sotto la guida di un animale totemico che li avrebbe guidati verso una nuova patria. Tra i primi a distaccarsi sarebbero stati i Piceni sotto la guida di un picchio sacro a Marte. Altro ver sacrum vide Comio Castronio, proveniente dalla Sabina (Cotilia) con 7.000 giovani, fondare, al seguito dell’animale totemico rappresentato dal bue, la città di Boviano che diventò capitale sannita. Ancora oggi ogni anno, ad agosto, in tale città si svolge la rappresentazione rievocativa del ver sacrum, rimasto nel patrimonio identitario della popolazione.

La forte memoria del significato del mito – che sopravvive anche con le sagre locali – ha pure superato i secoli, ispirando il movimento della cosiddetta “Secessione” di Vienna che, nel numero 1 della propria prestigiosa rivista intestata “Ver Sacrum” del 1898, faceva espresso riferimento simbolico-artistico alla “secessione dei giovani dagli anziani per fondare una nuova società”.

Quanto detto sul ver sacrum è solo uno dei tanti riferimenti – altri verranno ricordati – che ci consentono di comprendere come sia diffusa ed estesa la “Sabinità”, quel composito dato culturale che molti ancor oggi sentono, anche in modo inconsapevole, presente nella propria personalità.

 

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